disputa religiosa

Giorno per Giorno - 18 Febbraio

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  1. axcutul
     
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    Voglio condividere con voi questa riflessione di Ikeda, che ben si colloca nel tema del dialogo

    18 Febbraio


    La disputa religiosa deve essere evitata a tutti i costi; essa non dovrebbe essere permessa in
    nessuna circostanza. Le persone possono avere un credo religioso diverso, ma ciò che è
    fondamentale è che siamo tutti esseri umani. Noi tutti cerchiamo la felicità e desideriamo la
    pace. La religione non dovrebbe separare le persone. Dovrebbe unire il potenziale presente
    nei cuori degli individui a beneficio della società e creare un futuro migliore.



    Da "Giorno per Giorno"

     
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  2. ...:::Ophelia:::...
     
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    sono parole stupende, e sono daccordo al 100%

    non importa se credi in gesù o abbracci filosofie orientali, l'importante è che ognuno stia bene con il proprio essere...
     
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  3. makeda_1
     
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    A sostenere ulteriormente queste parole vi allego la parte iniziale della prefazione di Daisaku Ikeda alla nuova edizione italiana degli "Scritti di Nichiren Daishonin" :



    Prefazione di Daisaku Ikeda
    all’edizione italiana
    La pubblicazione in italiano di questo volume, che contiene 172 fra i principali scritti
    di Nichiren Daishonin, è per me fonte d’immensa gioia.
    Come infondere speranza nell’essere umano? Come dare valore alla vita?
    Nelle risposte a queste domande si trova il senso della missione originale di ogni
    fede.
    Una serenità spirituale forte e splendente come il diamante, la felicità di tutti gli esseri
    umani e la pace sono aspirazioni che troviamo alla radice di tutte le religioni le quali, in
    tal senso, dovrebbero mirare a diventare sempre più “religioni per l’essere umano”.
    Sono convinto che il requisito essenziale di una religione, in un’epoca di globalizzazione
    come la nostra, sia quello di diventare sempre più capace di interpretare questi
    ideali comuni, e che in tali aspirazioni fondamentali si trovino le basi per la promozione
    del dialogo interreligioso, uno dei temi più importanti della nostra civiltà.
    Naturalmente ogni religione presenta sue proprie caratteristiche e diversità. Se chiediamo,
    ad esempio, cosa s’intende per “serenità spirituale” troveremo di sicuro molteplici
    risposte, differenti da una confessione all’altra: “l’amore verso Dio”, “sentire la
    presenza di una forza che non è visibile all’occhio umano”, “seguire la bontà del cuore”,
    “la pace del cuore”, “il controllo dei desideri terreni” e così via.
    Le particolari connotazioni di ogni religione nascono da un complesso di influenze
    dovute alle diversità degli esseri umani, alle caratteristiche di ogni epoca, alle peculiarità
    di ogni luogo e alle diverse evoluzioni della storia. Nonostante tali differenze, ogni
    dottrina possiede al suo interno i princìpi e la saggezza necessari a realizzare la felicità
    delle persone.
    Nel contesto del dialogo interreligioso moderno è necessario quindi accettare e valorizzare
    le molteplici caratteristiche di ogni singolo credo e, allo stesso tempo, afferrare la
    profonda verità e sapienza presente nelle sue dottrine.
    Non vi è dubbio che, così facendo, ogni religione potrà esercitare un’influenza positiva
    sulle altre e diventare sempre più una religione dedicata alla felicità del genere
    umano. Inoltre, continuando a percorrere questo cammino di dialogo e reciproco miglioramento,
    ogni fede potrà manifestare il proprio valore intrinseco, contribuendo alla
    creazione di un sodalizio di “religioni per l’essere umano” in grado di trasformarsi nella
    forza più grande per la realizzazione della pace nel mondo.
    Questo è il mio desiderio.
    Dopo una riflessione seria e profonda, scaturita dalla tragedia delle due guerre mondiali,
    si è tornati a prendere coscienza del grande obiettivo originario di ogni religione: la
    felicità e la pace del genere umano. Il ventesimo secolo, quindi, può essere considerato
    l’epoca in cui le grandi religioni hanno iniziato a incontrarsi manifestando reciproca consapevolezza. Ora, il compito che le attende nel ventunesimo secolo è fare in modo
    che questa corrente si trasformi in una vera e propria marea.
     
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  4. *Arlaune*
     
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    Faccio l'avvocato del diavolo: ma per "disputa" qui si intende una sorta di litigio?
    Lessi pure io questa guida di Sensei e mi fece riflettere: perché ad esempio a me discutere di religione nel senso più teologico del termine piace tantissimo, mi è sempre piaciuto, mi ha arricchito. Io ho sempre sposato la teoria del dialogo CIVILE, e forse qui il discorso è diverso.
     
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  5. makeda_1
     
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    Si, disputa in questo caso è una discussione "animata" che non presenta carattere di dialogo. In ogni caso non va bene criticare senza motivazioni sostenibili le altre religioni
     
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  6. *Arlaune*
     
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    criticare assolutamente no, ci mancherebbe. Chi sono io per criticare? Non esiste. Se disputa si intende una sorta di litigio allora sono d'accordo, non si deve fare assolutamente.
    Il dialogo invece è così bello e costruttivo...
     
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  7. makeda_1
     
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    Il dialogo è meraviglioso, è un grande arricchimento per la vita. Io cerco di approfondire tanti aspetti diversi di varie religioni per poter dialogare al meglio.
     
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  8. axcutul
     
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    Secondo me criticare va bene, a patto che si mantenga un'apertura nei confronti dell'altro e con la consapevolezza che quello che pensiamo non è la realtà assoluta e che non deve essere perforza condiviso...
    Il vero dialogo va fatto addentrandosi bene nell'altro e questo porta quasi inevitabilmente alla critica

    "Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza."



    Mahatma Gandhi

     
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  9. makeda_1
     
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    Si assolutamente. Io mi riferisco alla critica non costruttiva e dominata non dalla compassione ma dall' arroganza e dalla collera, che è quello che invece di solito succede. Allenare la propria vita al dialogo e quindi anche alla critica costruttiva è un atto di rivoluzione umana personale molto profondo, ma d'altra parte è quello che ci sta insegnando Sensei.
     
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  10. nanjo
     
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    Confutazione alla Soka Gakkai e alle sette nichireniste fondate dai cinque preti anziani, comprese le sette derivate da queste.

    Vedi qui:
    http://confutazione-alla-sokagakkai-ed-alt...mcommunity.net/
     
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9 replies since 18/2/2009, 21:31   305 views
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